Fiducia: Confesercenti, segnali di miglioramento, ma attenzione a caro energia

Fiducia: Confesercenti, segnali di miglioramento, ma attenzione a caro energia
Aumenta la fiducia dei consumatori, ma il recupero dei consumi resta lento

La fiducia torna a crescere, anche se l’impatto del caro-energia potrebbe interrompere il percorso di recupero. A gennaio l’indice dei consumatori registra un incremento di 1,9 punti, arrestando una tendenza negativa durata tre mesi, mentre la fiducia delle imprese segna un lieve rialzo per il secondo mese consecutivo, anche se di soli 0,4 punti. Segnali di miglioramento, ma la situazione rimane complessa: restano infatti ancora i fattori di incertezza che stanno frenando la ripartenza dei consumi e del commercio, con un impatto particolarmente rilevante sui negozi.

Così Confesercenti.

A gennaio, secondo le rilevazioni ISTAT, l’indice di fiducia delle imprese della manifattura registra un lieve recupero, che fa pensare che la fase di caduta sia terminata. Siamo di fronte, però, ad un dato ancora volatile: il livello di fiducia di oggi era stato già raggiunto a novembre, ed è comunque più basso di quello di gennaio 2024.

Per quanto riguarda le famiglie, invece, continuano ad emergere risultati in parte contrastanti. Negli ultimi mesi l’indice composito del clima di fiducia dei consumatori aveva mostrato segnali di arretramento, ma in questo mese si rileva maggiore fiducia, soprattutto verso il futuro. Restano ovviamente vari elementi di incertezza che riguardano vari aspetti della survey, a partire dal clima futuro e dal risparmio, che tradiscono uno stato di preoccupazione delle famiglie.

Potrebbe incidere negativamente, inoltre, il ritorno alla crescita dei prezzi dell’energia, che in questi dati di fiducia (raccolti nella prima metà del mese) ancora non si vede. Proprio questi elementi di incertezza potrebbero quindi spingere le famiglie a mantenere atteggiamenti pruden­ziali nei prossimi mesi, che continueranno a costituire un freno alla trasmissione della crescita del potere d’acquisto sui consumi e quindi del PIL.

Una situazione di incertezza che si riflette sulle imprese della distribuzione commerciale, dove il percorso di recupero della fiducia subisce a gennaio una battuta d’arresto, con un lieve calo –  -0,4 punti – che però è sintesi di andamenti diversi delle varie forme distributive: mentre la GDO mette a segno una piccola crescita, i negozi scontano il secondo calo mensile consecutivo, di -1,2 punti a gennaio. Dati in linea con la situazione attuale del commercio al dettaglio, per cui stimiamo una diminuzione del volume delle vendite nelle piccole superfici del -1,5% per il 2024, a fronte di un lieve aumento del +0,6% nella grande distribuzione.

Anche il settore turistico sta affrontando sfide, aggravate da problemi come quelli riscontrati a Roccaraso, che hanno generato più disagi che benefici. La leggera ripresa osservata nei dati di fiducia è quindi un segnale incoraggiante, ma è chiaro che la strada verso una piena ripresa economica è ancora lunga e seminata di incertezze. Sarà dunque essenziale, in questa fase, monitorare attentamente gli sviluppi nei prossimi mesi, in particolare sul fronte dell’energia.

 

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