La situazione geopolitica, i dati Istat sui consumi in Italia, la concorrenza delle grandi piattaforme globali. Sono tutti fattori che incidono sul settore del turismo organizzato e sul sentiment degli addetti ai lavori. In più, non ci si deve dimenticare che “i costi di gestione in agenzia sono aumentati e i margini operativi si riducono per effetto di politiche commerciali da parte dei fornitori”. A mettere in guardia è Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi interpellato su quelli che sono gli andamenti delle vendite per questa stagione e le preoccupazioni delle agenzie di viaggi in questo particolare momento di mercato.
Monitorare l’andamento vendite
Se si parte dal trend delle vendite in agenzia, sulla base dell’Osservatorio Assoviaggi, si ha che “negli ultimi mesi, giugno e luglio, le vendite sull’estate hanno subito un rallentamento di domanda, probabilmente anche a seguito all’importante advanced booking dei primi mesi dell’anno, è quindi necessario monitorare con attenzione l’andamento delle vendite”.
Quanto alle mete per le vacanze, si scelgono in generale “destinazioni e prodotti con un buon rapporto qualità-prezzo – osserva Rebecchi -. Sul medio raggio, Egitto, Grecia e Spagna restano le mete più richieste, seguite dalle crociere nel Mediterraneo”.
Crescono i viaggi su misura
Nella mappa delle mete scelte c’è il lungo raggio. Assoviaggi segnala “buone performance per Stati Uniti, Giappone, Zanzibar, ma anche per i Caraibi“, evidenzia Rebecchi.
Sul fronte del prodotto Italia, “nonostante un calo delle prenotazioni, le richieste si orientano per Puglia, Sicilia e Sardegna, con segnali positivi anche per Campania e Calabria”.
C’è un trend che viene segnalato ed è “l’aumento delle richieste per viaggi su misura, viaggi con esperto (archeologi, giornalisti, divulgatori, storici dell’arte, geologi, giornalisti ecc..) in piccoli gruppi con un format esperienziale”.
I rincari pesano su turisti e agenzie
Si parla come sempre di un’estate cara, tra tasse, balzelli sulla sostenibilità, tasse di soggiorno, ma anche rincari sul fronte dei servizi legati espressamente alla vacanza. Alla domanda su quanto tutto ciò incida sulla voglia (e sulla possibilità) di viaggiare, Rebecchi constata che “gli italiani non perdono la voglia di viaggiare, ma i rincari pesano sia sui turisti sia sulle agenzie di viaggi, il non giustificato aumento eccessivo dei prezzi dei servizi turistici ci preoccupa”, afferma Rebecchi.
A parlare sono i numeri. Dopo un 2024 di inflazione persistente, anche nel 2025 sono stati registrati “ritocchi tariffari da parte dei fornitori dei servizi, con inevitabili ripercussioni sia sui consumatori finali sia sulle imprese del turismo organizzato, che hanno rilevato un appesantimento del +9,2% di costi operativi. In particolare, si rileva il +11,5% dei servizi di trasporto. Anche i prezzi dei servizi di alloggio e ristorazione sono saliti in media del 12%, probabilmente influenzati dai maggiori costi energetici, mentre più contenuti risultano gli aumenti degli altri fornitori dei servizi”.
Attenzione a marginalità e costi di gestione
In vista dell’inverno il consiglio è uno solo. Rebecchi lo dice chiaramente: “Serve grande attenzione alla marginalità e ai costi di gestione delle agenzie di viaggi. Il 65% ha registrato aumenti medi per numerose voci di costo di gestione: la stima del valore medio complessivo è del +7%”.
Le voci che hanno pesato maggiormente sono “energia (+12,9%), polizze obbligatorie per l’esercizio dell’attività (+9,3%) costo del lavoro (+4,5%) seguito alla firma per l’aggiornamento dei contratti Ccnl di settore e in generale ci sono incrementi per marketing digitale e servizi (+6,1%)”.
Stralcio da https://www.guidaviaggi.it/
L’articolo Crescono i costi di gestione in agenzia: +7% la stima del valore medio proviene da ASSOVIAGGI.