Preoccupazione di AIGO Confesercenti Parma per il progetto di legge sugli affitti brevi

Preoccupazione di AIGO Confesercenti Parma per il progetto di legge sugli affitti brevi

La Presidente Pitzus: “Abbinare gli affitti brevi al disagio abitativo e al caro prezzi è fuorviante”

Associazione dell’Ospitalità Turistica Extra Alberghiera di Confesercenti Parma desidera dimostrare la sua delusione e forte preoccupazione per il progetto di legge depositato presso l’Assemblea Regionale che intende regolamentare gli “affitti brevi a uso turistico” con l’obiettivo di sostenere il diritto alla casa.

Una misura che, secondo l’associazione, rischia di colpire ingiustamente un comparto economico vitale e già ampiamente normato, ignorando il contributo che da anni gli operatori extralberghieri offrono alla promozione e alla valorizzazione del territorio. Per questo motivo mercoledì 5 novembre, presso la sede di Confesercenti Parma, in via La Spezia, si terrà un incontro di confronto tra i rappresentanti e dirigenti dell’Associazione e i Consiglieri regionali Barbara Lori e Andrea Massari, con l’obiettivo di costruire una collaborazione utile a rendere il territorio sempre più accogliente e competitivo.

“Abbinare gli affitti brevi al disagio abitativo e al caro prezzi è fuorviante – spiega Rafaela Pitzus, presidente di AIGO –. I dati lo confermano: nella nostra Regione si stimano oltre 400.000 appartamenti vuoti tra immobili sfitti, abbandonati o inutilizzati, pubblici e privati. È evidente che le poche migliaia di alloggi turistici non possono essere responsabili della crisi abitativa”.

L’associazione critica anche il metodo adottato dall’amministrazione, che non ha accolto osservazioni o proposte provenienti dalle principali organizzazioni del settore. “La decisione di non considerare alcuna delle osservazioni inviate da AIGO e dalle altre realtà rappresentative – dichiara la presidente di AIGO – ha creato grande preoccupazione. Nemmeno l’audizione della scorsa estate ha fornito spunti per correggere una norma che rischia di complicare la burocrazia, aumentare i costi e bloccare, per la prima volta nella nostra regione, un intero comparto economico”.

L’ospitalità extralberghiera, sottolinea l’associazione, è un settore in crescita, regolamentato anche dal punto di vista fiscale e capace di offrire opportunità al sistema imprenditoriale.

“Il nostro comparto sostiene l’economia locale e si integra con la rete alberghiera e le altre forme di accoglienza – prosegue Pitzus –. Bloccarlo significherebbe penalizzare non solo le imprese, ma anche il turismo e il tessuto sociale dei territori”.

 

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