Il testo della legge delega atteso al Consiglio dei Ministri della prossima settimana
La riforma fiscale è alle battute finali. Il testo della legge delega è atteso in Consiglio dei Ministri la prossima settimana. L’obiettivo finale è quello del riordino del sistema tributario nel suo complesso, anche per allinearlo con la normativa europea.
La riforma fiscale prevede la necessità di riorganizzare aliquote e scaglioni dell’Irpef attraverso la revisione delle tax expenditure, ovvero le agevolazioni fiscali che riducono il prelievo ai contribuenti come detrazioni o deduzioni, secondo un meccanismo di compensazioni.
Il testo prevederebbe non solo la riforma dell’Irpef ma anche l’imposta sul valore aggiunto (Iva). Tra le ipotesi al vaglio del governo, anticipate dal quotidiano Il Messaggero, c’è quella di azzerare l’imposta su alcuni prodotti di prima necessità: l’idea sarebbe quella di costruire un ‘carrello della spesa’ con aliquota ‘zero’ o ridotta, a cominciare da pane, pasta, latte, carne, pesce, così da provare a “contenere anche l’inflazione”, come ha sottolineato anche il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo che porterà il testo della legge delega la prossima settimana in Consiglio dei ministri. Si punterà quindi al riordino delle quattro aliquote esistenti, del 4, 5, 10, e 22 per cento.
Per quanto riguarda le imprese, invece, verrà riscritto il meccanismo di funzionamento dell’Ires, secondo un meccanismo di ‘aliquota mobile’. Il prelievo, oggi al 24%, scenderà al 15% per quelle imprese che faranno investimenti in beni strumentali, assumeranno over 50 o percettori di Reddito di cittadinanza.
Inoltre, per partite Iva e piccoli commercianti, sarà modificato il procedimento di accertamento fiscale. L’Agenzia delle Entrate, infatti, grazie alle banche dati, stilerà una sorta di dichiarazione precompilata biennale per le piccole imprese. Se gli imprenditori aderiranno alla proposta del fisco, per due anni non risponderanno ad alcun accertamento fiscale. Diversamente, scatteranno i controlli.
Per le imprese di maggiori dimensioni, invece, verrà rafforzato il meccanismo di ‘cooperative compliance’.
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