L’evento ha visto la partecipazione di esperti a livello nazionale del mondo di Anama sindacato di riferimento degli Agenti d’affari in mediazione
All’interno della sede provinciale di Confesercenti del Veneto Centrale in Via Savelli, 8 (PD), nel contesto del progetto PID promosso dalla Camera di Commercio di Padova, si è svolto il convegno dedicato al settore delle agenzie immobiliari “L’agente d’affari in mediazione immobiliare: come svolgere correttamente la professione nel mondo che cambia. Le nuove opportunità del mondo digitale”.
L’evento, con l’obiettivo di mettere a confronto esperienze e tecniche oltre che presentare nuove proposte sui temi dell’adeguamento delle normative nazionali ed europee, sui requisiti d’accesso alla professione, la formazione, il praticantato, la contrattualistica e i rapporti con gli altri attori del mercato immobiliare, ha visto l’intervento di esperti a livello nazionale del mondo di Anama, sindacato di riferimento degli Agenti d’affari in mediazione.
“ANAMA ha espresso la propria posizione con un documento nel quale ribadisce la necessità di dare piena attuazione alla legge 57 art. 18 del 2001, riguardo il praticantato. Questa risolverebbe le tante problematiche che hanno portato negli ultimi anni a un aumento dell’età media degli operatori (oggi compresa tra 45/50 anni) e una sempre maggiore difficoltà per l’accesso all’attività da parte di nuovi soggetti – dichiara Renato Maffey, presidente ANAMA Nazionale -. Quello che ANAMA ritiene più opportuno è che i soggetti abilitati all’attività di mediazione debbano sottostare all’obbligo di un numero minimo di ore annuali di aggiornamento, per essere sempre in linea con le normative vigenti. Una formazione continua sarebbe sicuramente un plus per una maggiore professionalità da parte degli operatori tutti. Nel caso poi si volesse intervenire sulla legge, saremmo dell’idea di aggiungere una terza via d’accesso alla nostra professione, anziché modificare e irrigidire quelle già pensate. Questa via d’accesso si rivolgerebbe all’abilitazione di coloro che hanno conseguito una laurea in materie giuridico-economiche, da integrare con uno specifico corso, permettendo a tali soggetti di accedere automaticamente alla professione. Ci aspettiamo a breve che le nostre considerazioni possano essere recepite positivamente e sarà nostra cura di tenere aggiornarti gli associati sull’evoluzione di questa situazione”.
Al centro del convegno le principali problematiche dovute ai rischi derivanti dall’avanzamento del mondo digitale, del valore dell’agente immobiliare nei territori urbani non solo come indagine statistica ma anche di recupero degli sfitti e molto altro.
“Lo scenario che mostrano i risultati delle indagini svolte dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa nei territori di Padova e Vicenza, lascia intendere che il mondo del commercio immobiliare stia anch’esso vivendo degli alti e bassi – spiega Nicola Rossi, Presidente di Confesercenti del Veneto Centrale -: nonostante la variazione dei prezzi tra il primo semestre 2023 e il 2022 sia irrisoria per entrambe le città (rispettivamente un aumento dello 0,4% nel primo
caso e un leggero calo del -2,3% nel secondo) vi è un visibile cambiamento nelle compravendite che denotano come ci sia stato un visibile calo del -18,4% per Padova, mentre per Vicenza si mantiene moderato con un -2,7%. Nel caso delle compravendite di negozi, allo stesso modo, si nota un notevole calo per Padova che accusa un -14,5% rispetto allo scorso anno, mentre per Vicenza
si registra un boom del +33,5% rispetto al 2022”.
I dati raccolti dalle analisi socio demografiche, inoltre, segnalano una differenza ancor più grande per le due città: l’unico dato che accomuna Padova e Vicenza è la richiesta di trilocali che rappresenta rispettivamente il 35,8% e il 38,3% della domanda totale (significativa la richiesta di ville a Padova, che rappresenta il 21% del totale). L’età media degli acquirenti si attesta attorno ai 42 anni nel primo caso e ai 47 nel secondo, con una maggioranza della fascia d’età tra i 35 e i 44. A segnare la differenza più grande è il motivo di locazione, che nella città di Padova vede al primo posto il lavoro con il 45,5% sul totale mentre a Vicenza la semplice scelta abitativa con il 48,3%. Degno di nota il dato percentuale della richiesta abitativa da parte degli studenti che rappresentano il 18,2% del totale, mentre a Vicenza solamente il 10,3%.
A concludere, l’intervento di Diego Stragliotto, Presidente Provinciale ANAMA: “Attraverso il digitale è possibile interfacciarsi direttamente con il cliente, sfruttandolo nel migliore dei modi attraverso una “scheda” dove venga definito il ruolo dei diversi mediatori e non, così da non incorrere in nessun fraintendimento o illegalità. Il tema che più ci preme sottolineare, però, è quello della difficoltà per un imprenditore immobiliare di consentire a giovani leve di iniziare la carriera di mediatore poiché l’iter è troppo complesso che prevede dai 12 ai 18 mesi perché si concluda, sempre che il candidato non venga bocciato. Lo strumento per snellire queste lungaggini è proprio il praticantato”.
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