La presidente nazionale dice: “Le guide turistiche sono molto soggette all’abusivismo, soprattutto nei piccoli territori”
Il turismo ha decisamente ripreso fulgore dopo la pandemia. Non tutto va come dovrebbe, ma di sicuro si lavora. A dirlo è Micol Caramello, presidente di Federagit Confesercenti, la federazione delle guide turistiche.
“Sì, è vero, Per alcuni la ripresa è stata più lunga, come per le scuole. Le gite scolastiche sono ricominciate, ma c’è un po’ di disorganizzazione. Sbagliano giorno, confermano e poi annullano per esempio. E’ chiaro che in tutti i campi è ancora molto difficoltoso. Non tutti si sono adeguati e i prezzi sono lievitati, è cambiata ogni cosa. Abbiamo ripreso in un mondo diverso. Non ci si aspettava una ripresa così consistente”. Un problema che potrebbe stagliarsi all’orizzonte è la mancanza di guide: “Il problema potrebbe porsi, sì. Alcune persone, durante la pandemia, hanno cambiato vita, molte guide si sono date all’insegnamento. In certi posti manca la forza lavoro, così come gli autisti dei pullman. Poi, appunto, c’è stato il caro prezzi di benzina, energia e ristoranti. Così diventa più difficile organizzare”.
Si punta (e si aspetta) la nuova legge: “Abbiamo avuto degli incontri con il nuovo ministro. C’è la bozza di norma ed è stata presentata a noi e alla Conferenza delle Regioni a fine febbraio. Purtroppo, a oggi non abbiamo più informazioni in merito. La bozza è completa: noi abbiamo fatto le nostre segnalazioni di criticità ma, ripeto, non abbiamo più avuto notizie. Sappiamo che la riforma del settore è nel Pnrr, auspichiamo che vengano rispettati i tempi e che ci sia l’approvazione entro la fine di dicembre di quest’anno. Auspicavamo una riforma organica con la tutela dei territori, ma purtroppo sarà disattesa. L’intenzione è di rendere la guida una professione a livello nazionale, senza specificità territoriali. Sembra sempre che noi vogliamo tutelare il nostro orticello, ma non è così. Speriamo arrivi presto la legge per poter riaprire anche agli altri l’accesso alla nostra professione e per poter tutelare i professionisti con controlli e sanzioni agli abusivi”.
L’abusivismo è una brutta piaga: “C’è dappertutto. Più è piccolo un territorio e più si annida. In Piemonte, alcuni comuni del Monferrato hanno finanziato – con l’aiuto di fondazioni bancarie – un corso. Il problema quindi è trasversale: parte dalla non conoscenza delle regolamentazioni italiane e arriva fino al tour operator straniero che prende un dipendente e gli fa fare il giro d’Italia per spiegare. C’è una mancanza cronica di controlli. Poi non parliamo delle piattaforme online, cosa che è stata presa in considerazione nella bozza di legge. La gente va su internet, cerca un local e lo trova nell’abusivo. Alcune di queste piattaforme hanno sedi fuori dall’Europa e quindi non conoscono neanche la legislazione italiana”.
Non esiste una normativa europea sulla guida turistica: “Teoricamente noi dovremmo essere sotto la dicitura ‘professioni’, invece siamo inseriti sotto ‘servizi’, abbiamo gli stessi problemi dei concessionari delle spiagge, degli ambulanti. A noi interesserebbe che le regole che vengono fatte rispettare in alcune nazioni, tipo Francia e Grecia, venissero tollerate anche per l’Italia. In Francia la guida è nazionale, ma devi fare richiesta alle prefetture tutte le volte per entrare in un museo. Da noi è sufficiente farla una tantum”.
Stralcio da https://www.corrieredelleconomia.it/