Istat: Confesercenti, paradosso consumi: l’occupazione cresce, ma la spesa delle famiglie continua a rallentare

Istat: Confesercenti, paradosso consumi: l’occupazione cresce, ma la spesa delle famiglie continua a rallentare

Il 2025 si apre su uno scenario economico caratterizzato da segnali contrastanti: a fronte di un’occupazione che continua a macinare record, la ripresa della spesa delle famiglie continua a rallentare, come confermato dai conti economici del IV trimestre e dal calo registrato dalle vendite al dettaglio di gennaio. La divaricazione tra l’aumento dei posti di lavoro e la frenata dei consumi è un paradosso che, per ora, non trova spiegazione.

Così Confesercenti commenta i dati Istat sui conti economici del IV Trimestre 2024 e sulle vendite della distribuzione commerciale a gennaio.

Per il commercio, l’avvio dell’anno è nettamente in salita. I dati Istat certificano il peggiore gennaio degli ultimi tre anni, un risultato decisamente al di sotto delle attese. A soffrire, e non è più una novità, sono ancora le imprese operanti su piccole superfici che, secondo nostre stime, rilevano nel mese un calo del volume di vendite di circa un punto percentuale. Una dinamica negativa che sembra purtroppo essersi avviata a diventare strutturale. Dopo la forte ripresa del 2021, gli ultimi tre anni sono stati infatti un periodo buio per i negozi, durante i quali stimiamo abbiano perso circa 9 punti percentuali delle vendite di volume e 3 miliardi di fatturato.

Una situazione di difficoltà condivisa da tutto il retail: negli ultimi tre anni, nonostante la crescita in valore, l’Istat rileva una flessione complessiva di quasi 5 punti del volume delle vendite. Quindi anche il contesto complessivo, generato dalla spesa delle famiglie che si indirizza verso l’acquisto di beni, presso imprese della distribuzione in sede fissa o presso rivenditori online italiani, non è al momento positivo: probabilmente esiste uno spiazzamento verso le spese obbligate, i servizi e soprattutto i risparmi, che fa sì che i comportamenti delle famiglie consumatrici siano improntati alla massima cautela ed alla razionalizzazione.

Il dato sulle vendite al dettaglio si accompagna a quello sul quarto trimestre della Contabilità nazionale, ugualmente diffuso oggi, che conferma ancora una volta il rallentamento della spesa delle famiglie, il cui tasso di incremento congiunturale si è fermato allo 0,2% rispetto al +0,6% del trimestre precedente. I nuovi dati di Contabilità nazionale hanno inoltre apportato una revisione al ribasso sul livello dei consumi nei primi nove mesi dell’anno, che ora risultano inferiori di 3,3 miliardi in volume e di 3,5 miliardi in valore nel confronto con le informazioni diffuse in precedenza. Analoga revisione peggiorativa è stata apportata al dato 2023, con un ribasso dei consumi di 3,5 miliardi in volume e di 5,7 miliardi in valore.

La ripresa dei consumi sembra dunque frenare ancora, con il rischio di indebolire i segnali di consolidamento che pure provengono dal quadro macroeconomico, in un contesto di oggettiva incertezza dovuta alle condizioni internazionali. Solo una più accentuata dinamica della spesa delle famiglie può, tuttavia, far sì che a questa stabilizzazione corrispondano nel 2025 saggi di crescita del Pil superiori a quelli osservati nel passato biennio.

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