Manovra contro le vacanze italiane: invece, più stranieri che nel 2022 – intervista a Michele Montemagni

Manovra contro le vacanze italiane: invece, più stranieri che nel 2022 – intervista a Michele Montemagni

Dopo incredibili e spesso fantasiose polemiche nazionali durate tutta l’estate, probabilmente la prima causa dei bilanci turistici finiti in contrazione, anziché col botto ipotizzato in primavera, risiede nella diminuita capacità di spesa degli italiani. Redditi e risparmi vengono ancora falcidiati dalla disastrosa inflazione (energia, mutui e alimentari): la politica dei tassi alti l’Unione europea ha solo aggravato l’impoverimento delle famiglie. L’inflazione ha colpito anche le tariffe turistiche. E se anche i camping, sempre più economici degli alberghi, hanno preso il colpo, allora l’effetto povertà appare confermato. Ma Michele Montemagni se la prende anche con l’informazione e il governo: “C’è stata una campagna per trasferire flussi turistici in altri luoghi come l’Albania, e il governo non ha mosso un dito. Basta vedere la campagna promozionale della Venere del Botticelli che in estate è sparita”.

“E’ stata una brutta annata – dice Montemagni di Assocamping – La campagna degli scontrini e dell’Albania ha colpito gli italiani in Italia. Nella realtà se un’operatore non fa prezzi giusti viene punito dal mercato, la concorrenza è vasta. I prezzi turistici in Italia sono stati in linea col 2022 quando l’energia aumentò del 400% e le aziende dovettero farsene carico, essendo impossibile fare aumenti tariffari del genere quando ormai le prenotazioni erano fatte da tempo. Quest’anno c’è stato un adeguamento all’inflazione del 6-8%. Ma bisogna considerare che se un cliente aveva preventivato di spendere mille euro in vacanza, e alla fine col 6% in più ha speso mille e 60, non s’è quasi accorto della differenza”.

Il bilancio è dunque “una brusca frenata rispetto al 2022: i ponti sono partiti bene e si sperava in una buona stagione, a maggio e giugno invece c’è stata pioggia. Si è salvato solo il lavoro coi gruppi internazionali che prenotano molto prima e partono comunque. Adesso dalla Germania comprano la prossima stagione: è un lavoro di ricerca essenziale per le aziende. L’estate comunque è partita con un calo vistoso degli italiani, a consuntivo siamo tra l’8 e il 16% in meno nella nostra zona, gli stranieri invece sono cresciuti del 3,7%: per fortuna la campagna contro gli italiani non è stata fatta all’estero”.

Ma ecco i conti con l’oste: “L’incasso è stato decisamente minore a livello di pernottamenti, food, grandi distributori alimentari. Significa che ovunque le presenze sono molto diminuite. La nostra indagine mostra una forbice più ampia per il turismo all’aria aperta, colpito anche dal rincaro dei voli aerei: in Sicilia addirittura abbiamo meno 20%. Sono mancate strategia e programmazione. Settembre si preannuncia abbastanza buono, se regge il bel tempo. Tornano i gruppi di studenti stranieri, ma manca una sinergia: vanno a visitare le città d’arte, non il teatro e la villa di Puccini perché mancano cartelloni, informazioni, promozioni come invece Salisburgo fa con Mozart. Ancora Puccini non viene valorizzato, nemmeno in vista del centenario”.

Il dirigente di Assocamping vorrebbe anche più attenzioni al territorio: “Non ci possiamo permettere di lasciare opere incompiute come la ciclopista sulla Marina coi lavori che vengono eseguiti d’estate. Secondo gli operatori turistici del fronte mare avrebbe potuto essere fatta meglio, però credo che tutte le opere pubbliche debbano essere bene accette: magari costruiamole d’inverno e non d’estate. In questo settore tutta Italia è molto indietro rispetto ai competitors stranieri. E poi la microcriminalità è devastante per attività come le nostre. I turisti vengono perché amano questo ambiente, ma se subiscono furti e rapine….”

 

Stralcio da lanazione.it di Viareggio

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