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Pasqua: Assohotel Confesercenti, incremento dei costi affossa ripresa degli alberghi

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Scolamacchia: “Più sostegni per contrastare aumenti energia e materie prime”  

A Pasqua i turisti tornano a viaggiare, ma l’aumento dei costi fissi – in primo luogo energetici – rischia di annullare i vantaggi della ripresa per hotel e alberghi.

“Il sistema ricettivo è letteralmente assediato dall’aumento dei costi”, spiega Nicola Scolamacchia, Vice Presidente di Assohotel Confesercenti. “Innanzitutto, quello del gas e dell’energia elettrica: le bollette delle imprese sono triplicate, e sulla scia degli incrementi energetici sono cresciuti enormemente anche i costi dei servizi offerti ai clienti, a partire dalla lavanderia e delle materie prime, anche alimentari. L’intervento del Governo non è purtroppo tale da contrastare significativamente questi aumenti, che minano la competitività internazionale del nostro sistema ricettivo e rischiano di farci perdere quote di mercato proprio nel momento in cui ciò sarebbe più doloroso.  L’assedio dei costi continua con la ripartenza dei mutui e le richieste di Canone Rai e Siae, tutti a valori pieni nonostante i fatturati non abbiano ancora recuperato: se è vero che da qualche settimana assistiamo a una progressiva ripartenza dei flussi, il sistema ricettivo registra tassi di occupazione ancora del 20/30% inferiori ai livelli pre-pandemia. Il turismo ha bisogno di tempo e programmazione per sviluppare la ripresa, non intervenire in questa fase rischia di condannare a morte centinaia di alberghi, soprattutto nelle grandi città dove numerosi non hanno ancora potuto riaprire”.

“Come se non bastasse – prosegue il Vice Presidente di Assohotel – alberghi e hotel si trovano costretti a sostituire gli apparecchi televisivi a causa dello switch off del digitale terrestre, senza alcun aiuto o bonus statale per aiutare le attività a sostenerne l’onere. Anzi: le imprese sono ancora in attesa dei decreti attuativi che definiscono le modalità di erogazione del tax credit riqualificazione per le spese sostenute negli anni 2019 e 2020, nonostante lo stesso sia stato confermato nell’ultimo decreto che ha varato il bonus 80%”.

“Si tratta di una sostituzione insostenibile, da correggere immediatamente”, conclude Scolamacchia. “Per questo, chiediamo di accelerare sui decreti attuativi, per dare una risposta alle attività entro la fine di aprile, ed un bonus per la sostituzione degli apparecchi televisivi. Ma è indispensabile anche contrastare efficacemente gli incrementi di energia, gas e materie prime: il rischio concreto è che la valanga di aumenti di costi fissi che sta travolgendo le imprese affossi la ripartenza del comparto sul nascere”.

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