Torino: Passaporti, Assoviaggi-Confesercenti alla questura: “Istituire uno sportello dedicato ai clienti delle agenzie di viaggio”.

Torino: Passaporti, Assoviaggi-Confesercenti alla questura: “Istituire uno sportello dedicato ai clienti delle agenzie di viaggio”.

In Piemonte i rallentamenti finora sono costati alle agenzie quasi 8 milioni di mancati incassi: per ognuna di loro una perdita media di 13.000 euro  

Passaporti: Istituire uno sportello dedicato ai clienti delle agenzie di viaggio: è questa la proposta di Assoviaggi-Confesercenti Torino contenuta in una lettera inviata questa mattina al questore di Torino.

“Immaginiamo – spiega Irene Ciccarelli. presidente di Assoviaggi-Confesercenti – un ufficio al quale possano rivolgersi coloro che hanno intenzione di partire e svolgono le pratiche del viaggio tramite agenzia, la quale potrebbe anche provvedere direttamente a fissare l’appuntamento con l’ufficio stesso. Il che consentirebbe di dare maggiori certezze al cliente: certezze senza le quali molti non prenotano o prenotano viaggi per i quali il passaporto non serve. Ma per noi agenzie ciò significa subire perdite ingenti: in termini di valore, un conto è un viaggio a Praga e un conto è un viaggio a Dubai. Credo che anche la questura ne avrebbe un vantaggio in termini di riduzione delle code e della pressione sugli uffici. Contiamo di illustrare la nostra proposta al questore, al quale abbiamo chiesto un incontro”.

Nella lettera al questore Assoviaggi-Confesercenti apprezza “lo sforzo organizzativo rappresentato dalle aperture straordinarie degli uffici preposti al rilascio dei passaporti”. Tuttavia questo non è ancora sufficiente: “In questi ultimi mesi – racconta Ciccarelli – molti nostri clienti hanno dovuto e devono rinunciare alla partenza per soggiorni turistici e viaggi di lavoro nonché per ricongiungimenti famigliari. Purtroppo, nonostante l’impegno della questura, il problema non è ancora risolto“.

Secondo uno studio condotto da Confesercenti, finora ogni agenzia di viaggio in media ha perso 13.000 euro di fatturato e ha dovuto rinunciare a vendere 7 viaggi: il che significa per le agenzie del solo Piemonte un buco di quasi 8 milioni. “Dati preoccupanti – dice Ciccarelli – che ci stanno impedendo di cogliere pienamente la robusta ripresa che caratterizza il settore del turismo dopo gli anni difficili del Covid”.

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