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Stagione turistica, risultati sondaggio Confesercenti Grosseto: poca propensione a spendere

Stagione turistica, risultati sondaggio Confesercenti Grosseto: poca propensione a spendere

Il Direttore Biondi: “Abbiamo lanciato un sondaggio online con l’obiettivo di tirare le prime somme e dare un primo contributo fattivo al confronto con gli enti locali e non solo, relativo alle politiche di sviluppo turistico della Maremma Toscana”

Poca propensione a spendere con un conseguente calo dei ricavi. È questo uno dei dati che emergono dal sondaggio on line voluto da Confesercenti Grosseto tra gli operatori turistici, soci e non. 250 le aziende coinvolte per oltre 5mila risposte. «Una banca dati d’interesse, che Confesercenti mette a disposizione del territorio per stimolarne le riflessioni, con un ringraziamento doveroso ai molti operatori che hanno partecipato al sondaggio» afferma il direttore Confesercenti Andrea Biondi.

«L’estate 2023 che sta volgendo al termine, è stata molto dibattuta per le apparenti presenze turistiche al di sotto delle aspettative. Confesercenti Grosseto, in qualità di associazione di categoria del commercio, turismo e servizi, ha lanciato un sondaggio online con l’obiettivo di tirare le prime somme, in attesa dei risultati definitivi delle presenze turistiche – che però da sole non basteranno a comprendere la realtà dell’intero indotto – e dare un primo contributo fattivo al confronto con gli enti locali e non solo, relativo alle politiche di sviluppo turistico della Maremma Toscana».

Un’analisi a tutto tondo per valutare questa stagione turistica in fase di conclusione.
Ad aderire al sondaggio sono state per il 36.3% strutture ricettive (hotel, camping, b&b, agriturismo, affitto appartamenti, etc …), 15.1% negozio di vicinato, 12.7% pubblico esercizio (bar, pub, cocktail bar, ice caffè, gelateria, etc …), 11.8% ristorazione, 7.1% stabilimento balneare, 6.6% ervizi alle imprese turistiche (beverage, pulizie, web & social media, etc …), 5.7% servizi turistici (guide ambientali, cicloturismo, noleggio, etc …). 4.7% cantina o azienda agricola con somministrazione.

Tra l’altro il sondaggio ha abbracciato in maniera composita e variegata tutto il territorio con una rappresentanza massiccia delle località turistiche legate al mare: il 41% Grosseto, il 17.9% Follonica, 10.4% Castiglione della Pescaia, il 9% Orbetello e Argentario ma anche un 18.4% di Colline Metallifere.

Se la scarsa propensione ai consumi è l’elemento che quasi tutti gli operatori hanno sottolineato in maniera pressoché unanime (anche se riguarda meno i ristoratori e più i negozi di vicinato), diversa e invece l’analisi sulle presenze turistiche che sono state ‘soddisfacenti o molto soddisfacenti’ per il quasi la metà del campione, ovvero il 48% degli operatori, con il restante 52% che si dichiara insoddisfatto. Da questo punto di vista c’è più soddisfazione a nord (Follonica, Scarlino, Castiglione della Pescaia) che non a sud (Orbetello, Argentario e comuni dell’Albegna).
Il 64% degli operatori considera non soddisfacente il livello di ricavi raggiunto nella stagione estiva 2023, conseguente alla scarsa propensione al consumo del turista. E purtroppo le previsioni per settembre sono le medesime.

Tra l’altro gli operatori non si nascondono dietro alibi e l’80% di loro ammette che il livello dei prezzi possa aver influito sulla scarsa propensione ai consumi dei turisti. Altrettanti ritengono però che l’offerta turistica maremmana possa essere ancora attrattiva.

Di contro in molti puntano il dito contro le politiche di sviluppo turistico condotte dagli enti locali giudicate, per l’86.5% fra pessimo ed insufficiente, ma anche contro l’impiego degli introiti dell’imposta comunale di soggiorno a favore dello sviluppo turistico (giudizio negativo per 81.5%), promozione del territorio online ed offline (77.5%), evoluzione negli anni dei servizi offerti al turista (musei, svago e divertimenti, relax, eventi, etc 82.5%). Unica eccezione Castiglione della Pescaia, sulle quali politiche vi è un giudizio superiore alla media, principalmente per la promozione del territorio.

Quello che si chiede agli enti locali, a partire dai Comuni, è un ruolo di regia delle politiche di sviluppo turistico, più che mai essenziali in un mondo globalizzato in cui i singoli operatori, da soli, poco possono fare. Per questo gli operatori chiedono una maggior promozione del brand Maremma, eventi che allunghino la stagione balneare, e investimenti sulle infrastrutture (dalle strade ai porti alla ferrovia), iniziative di rete per strutturare ed ampliare l’offerta turistica. Se il mare va un po’ “da sé”, la richiesta è di puntare e potenziare il turismo enogastronomico e il turismo lento che coinvolga entroterra, borghi e natura.

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